In questo libro sono descritte e illustrate alcune fondamentali nozioni sull'Omeopatia e sulla Psicanalisi; con l'intenzione, riuscita, di delineare come discipline, apparentemente contraddittorie ed antinomiche l'una con l'altra, possano avere suggestivi punti in comune. Un discorso, certo, difficile da articolare e da realizzare, e che ha una condizione preliminare e indispensabile: quella di tenere ben distinte le fondazioni metodologiche ed epistemologiche dell'una e dell'altra disciplina. Cosa che in questo libro avviene nel rispetto reciproco dell'una e dell'altra disciplina. Le enunciazioni teoriche, che sanno a fondamento dell'Omeopatia, vengono esposte ed analizzate con grand echiarezza e con grande equilibrio critico: cercando di inserirla nel contesto di una prospettiva generale della condizione umana psicologica e biologica. La descrizione delle diverse sindromi cliniche e psicopatologiche è molto sintetica ma molto precisa, e consente al lettore di prendere coscienza della complessità e della molteplicità delle problematiche psicologiche che non possono essere mai semplificate e svuotate della loro intrinseca dialettica. In particolare, sono ben trattate le sintomatologie ancorate alla presenza di disturbi della vita affettiva: descritti, anche questi, con molto rigore scientifico e nel rispetto dell'originalità e dell'autonomia delle grandi sindromi psicopatologiche. In complesso, il rifiuto della rigida dicotomia cartesiana, che distingueva rigidamente la res cogitans dalla res extensa, e cioè l'anima dal corpo, si colloca al centro di ogni rigoroso discorso che abbia a correlare l'indirizzo omeopatico con quello psicanalitico.