L'autrice, alla luce della sua formazione giovanile e della sua attuale esperienza professionale, intende evidenziare come "il fondamentalismo religioso ( e qualsiasi altro tipo di fondamentalismo) " sia dannoso alla salute.

Esso, infatti, inquadrando rigidamente la persona in pratiche esterne coercitive, inculcando un malinteso senso del dovere e negando o reprimendo i bisogni più profondi dell'Io, può essere fonte di malattia.

A ciò Simonetta Tassoni contrappone una spiritualità autentica, basata sul rispetto di sè e sulla ricerca della RISONANZA con se stessi, con l'altro, con la natura, convinta della "intrinseca bontà dell'uomo in equilibrio", cioè "sano".